Geovana López

Sono arrivata in Italia il 24 aprile 2002, lasciando la mia terra d'origine, Puyo — una città nella regione amazzonica dell'Ecuador, in provincia di Pastaza. Fin dal primo giorno, mi sono sentita accolta, come se questa nuova terra volesse darmi una seconda possibilità.

Forse era la novità, forse il desiderio di indipendenza, ma ho scelto di costruire qui il mio futuro, giorno dopo giorno, con onestà, dignità e spirito di sacrificio.

Da 23 anni vivo a Genova. In questo tempo ho visto cambiare il quartiere, crescere le persone, e migliorare il territorio anche grazie al lavoro delle ultime amministrazioni guidate da Marco Bucci.

Ma c'è ancora molto da fare. Credo in una città dove nessuno viene lasciato indietro, dove il fiume Bisagno — da sempre simbolo di fragilità e forza — non divida, ma unisca. Le persone che vivono lungo le sue sponde condividono gli stessi bisogni, le stesse sfide e lo stesso amore per il proprio territorio.

Genova è casa mia. E a casa, il posto dell'odio e della divisione non esiste. A casa c'è unione, rispetto, e gente che ama profondamente la propria città.

È tempo di costruire una visione comune, fatta di ascolto, partecipazione e responsabilità. Perché solo uniti possiamo davvero cambiare